Si ricomincia...

Ricomincia l'anno scolastico e con esso riparte il flusso di idee e proposte (vecchie e nuove) per le riforme scolastiche. Sembra una regola: ad ogni cambio di governo vengono sovvertiti i precedenti regolamenti, le leggi, i programmi..
Tante e diverse sono le spinte riformistiche che hanno toccato il nostro Paese negli ultimi anni, molte le proposte controverse e combattute da più fronti. Ormai da qualche anno si è presa coscienza del "problema della Scienza" in Italia. Il Governo sta cercando tramite diverse iniziative di far fronte al drastico calo di iscritti nei corsi di laurea in matematica, fisica e chimica: la scarsità di laureati in queste materie incomincia a farsi sentire nel mondo del lavoro e l'Italia retrocede sempre di più nelle statistiche europee riguardanti il livello di cultura scientifica media del Paese. Da una parte viviamo in una società che fa del progresso e dello sviluppo tecnologico il proprio emblema, dall'altra la ricerca in questi ambiti viene trascurata e non riceve il sostegno di cui necessita.
Viviamo bombardati dai numeri, di cui i mass media fanno ampio e, spesso sconsiderato, uso; a volte sembra che l'opinione pubblica si esprima e si muova attraverso le "statistiche": diagrammi a barre e a torta, percentuali, proporzioni e numeri, ci vengono proposti in tutte le salse e a tutte le ore dalla televisione, dai giornali cartacei o on-line. Numeri che spaventano, che agitano, che allertano… che sanciscono nuove "verità"! Per non parlare delle allarmanti notizie che quotidianamente ci vengono propinate sull'inquinamento del nostro pianeta e le sue conseguenze sulla fine delle risorse energetiche e idriche, sulla desertificazione, sull'ultima pericolosissima epidemia...
Al fondo c'è sicuramente un problema di comunicazione, una "ignoranza" diffusa, ma soprattutto una mancanza di senso critico o scientifico, da parte di chi comunica e anche di chi riceve le informazioni.
D'altra parte mai come in questi ultimi anni vi è in Italia un rifiorire di iniziative: incontri, conferenze, mostre, festival...
E' forte la speranza che questa spinta possa finalmente portare ad una piccola rivoluzione culturale, a cui anche noi continuiamo ad impegnarci a dare un piccolo contributo.
Infatti in questo contesto è la scuola, ed in particolare è la scuola primaria, a rivestire un ruolo fondamentale: è a scuola che i bambini e i ragazzi si formano per diventare i ricercatori, i comunicatori o semplicemente gli appassionati scientifici del futuro!
Tutto sembra ricondurci all'esigenza di un rinnovamento dell'insegnamento della matematica e delle altre scienze nella scuola italiana. La proposta del ministro Fioroni sembra essere quella di riportare l'attenzione sull'importanza delle conoscenze essenziali "grammatica e tabelline", abbandonando la tendenza a preferire una grande quantità di argomenti trattati, e nel contempo sembra privilegiare una didattica "personalizzata" che riporti al centro dell'insegnamento l'individuo-bambino e promuova lo sviluppo del sé e del sé con gli altri. Diventa importante soprattutto ciò che gli alunni sapranno fare alla fine dell'anno scolastico o del ciclo di studi. Nella loro autonomia le scuole potranno, sempre entro certi limiti, scegliere come e quali argomenti far studiare, nella speranza che le nuove generazioni di studenti siano in grado di competere con i coetanei degli altri paesi europei.
Per una volta vogliamo credere che non si tratti solo di indicazioni generiche e ripartiamo nel nuovo anno scolastico con slancio. Ci è ben chiaro infatti che riflessioni nel merito e strumenti adeguati per raggiungere questi obiettivi ci sono: dopo tutto le esperienze che abbiamo fatto fin qui di uso delle tecniche della didattica laboratoriale, una didattica di gruppo che favorisce il confronto, la collaborazione e lo sviluppo del senso critico, sono molto positive. Esse ci dicono che è possibile un insegnamento della matematica che non dimentichi le conoscenze di base, ma che avvicini lo studente alla materia, che lo stimoli a cercare da sé le risposte che non conosce senza aspettare che qualcun altro lo faccia al posto suo, che gli mostri le varie sfumature e applicazioni, ed infine che lo prepari ad affrontare gli studi successivi e soprattutto a vivere con consapevolezza nel mondo futuro.

Buon anno scolastico a tutti.


Alessandra Brena
Daniela della Volpe
Francesca Lazzaroni

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